Il corteo è partito da corso
Vittorio Emanuele ed è arrivato in piazza Prefettura. Sul palco hanno preso la
parola Vincenzo Posa, segretario generale Uil Bat, Luigi Antonucci, segretario
generale Cgil Bat ed Emilio Diconza, segretario generale Cisl Foggia-Bat.
Si è conclusa in piazza Real
Monte di Pietà a Barletta la manifestazione di Cgil, Cisl e Uil organizzata per
dire no alla legge di stabilità e chiedere al Governo di modificare il
provvedimento che per i sindacati “non realizza quella svolta economica
necessaria al Paese per uscire dalla recessione e tornare a crescere”. Una
decina i pullman arrivati a Barletta dai comuni della Provincia, ottocento i
lavoratori di tutte le categorie ed i pensionati che sono scesi in strada per
chiedere lavoro e la diminuzione reale delle tasse ai dipendenti ed imprese che
creano occupazione. Le urgenze sono: rifinanziare la cassa integrazione e dare
certezze agli “esodati”. Non solo, tra le richieste alla base della
mobilitazione anche la rivalutazione delle pensioni, il taglio alla spesa
pubblica ed i costi della politica. Sono state queste le rivendicazioni alla
base della protesta dei sindacati anche nella provincia di Barletta – Andria –
Trani, organizzata in occasione dello sciopero di 4 ore al quale nella Bat si è
registrata, a causa della crisi economica, un’adesione a “macchia di leopardo”,
con picchi del 100% solo in alcune aziende.
Il corteo partito da corso
Vittorio Emanuele (Comune) si è diretto verso la Prefettura , luogo in
cui hanno preso la parola Vincenzo Posa, segretario generale Uil Bat, Luigi
Antonucci, segretario generale Cgil Bat ed Emilio Diconza, segretario generale
Cisl Foggia-Bat.
Il segretario generale Uil Bat è
stato il primo ad intervenire fornendo i numeri della crisi. “Dopo cinque anni di
crisi – ha detto Posa – sono 3 milioni i disoccupati nel Paese, ai quali vanno
aggiunti 2.4 milioni di inoccupati, cittadini in cerca di un primo impiego molti
dei quali hanno anche perso le speranze e non si iscrivono più nelle liste di
collocamento. Oltre il 40% dei giovani è disoccupato. Nella Bat, l’ultimo
report, ha rilevato la perdita di 20 mila posti di lavoro, nel periodo preso in
esame, e più di 1700 cassintegrati. Questo vuol dire che siamo in piena
emergenza. Servono, dunque, risposte concrete per la ricerca, l’innovazione, lo
sviluppo e l’occupazione. Negli ultimi 5 anni
si sono susseguiti governi di diversa natura ma ad oggi, tranne gli
annunci di buona volontà, non si è
concretizzato nulla”.
Critico nei confronti della
politica nazionale dal palco di piazza Prefettura anche il segretario generale
Cgil Bat, Luigi Antonucci. “Questo Governo di larghe intese – ha detto
Antonucci – cercava un’idea che fosse soddisfacente per molti ma ha trovato una
soluzione che è riuscita a scontentare tutti. Noi chiedevamo l’abolizione delle
tasse sul lavoro perché di lì bisognava ricominciare e, forse, abbiamo ricevuto
un intervento da pochi euro in più in busta paga al mese che certamente non
sarà sufficiente a rimettere in moto l’economia ed a far ripartire la domanda
interna. Poi il numero uno della Cgil Bat ha concluso dicendo che se non ci
saranno risposte la mobilitazione continuerà. “Intensificheremo il nostro
intervento, continueremo a dire con forza che questa è una legge di stabilità
che colpisce ancora una volta solo i più deboli non pensando a quelli che,
invece, non pagano le tasse. Inoltre, servono risorse per la cassa integrazione
e lo Stato si deve fare garante di questo altrimenti da un giorno all’altro
potremo trovarci di fronte a migliaia di disoccupati”.
A concludere gli interventi il
segretario generale Cisl Foggia-Bat, Emilio Diconza. “La legge di stabilità –
ha spiegato – non fornisce risposte e non aiuta la crescita, l’occupazione ed i
consumi. Questo è un Paese in cui i consumi si riducono sempre di più. Ormai il
65% delle famiglie italiane ha ridotto i consumi anche di prima necessità. Per
cui siamo fortemente preoccupati ma convinti che questa legge si può cambiare
mettendo più risorse e tagliando i costi della politica. Nel mezzogiorno il 60%
dei giovani non ha un’occupazione, un dato superiore rispetto alla media
nazionale. La nostra preoccupazione è questa, è importante ricostruire il
futuro di questo Paese e lo si può fare creando lavoro e modificando
sostanzialmente anche la riforma delle pensioni altrimenti così rischiamo di
avere solo altri nuovi poveri”.
Ufficio Stampa CGIL BAT
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