giovedì 31 gennaio 2013

Processo strage di Barletta, la Cgil Bat parte civile. Antonucci: “Sempre vicino alla dignità dei lavoratori”


Accolta la richiesta del sindacato di costituirsi parte civile nel processo sulla tragedia delle donne di via Roma.

La Cgil di Barletta – Andria – Trani è tra le parti civili ammesse al processo in cui saranno chiarite le responsabilità della morte delle cinque donne, quattro giovani operaie e la figlia del titolare di un laboratorio che si trovava al piano terra dell’edificio di via Roma, sepolte sotto le macerie della palazzina collassata il 3 ottobre del 2011 a Barletta. Lo ha deciso il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Trani, dott. Francesco Zecchillo. Il processo è a carico di quindici persone coinvolte, a vario titolo, nel crollo dello stabile. Il giudice nell’ordinanza ritiene che “l’ammissibilità, indipendentemente dall’iscrizione del lavoratore al sindacato, della costituzione di parte civile delle associazioni sindacali nei procedimenti per reati di omicidio o lesioni colpose, commessi con violazione della normativa antinfortunistica, discende dall’inosservanza di tale normativa quale condotta causativa di un danno autonomo e diretto, patrimoniale o non patrimoniale alle associazioni sindacali, […] dovendosi peraltro rilevare sul punto la concomitante incidenza di tale danno sulla dignità lavorativa e sulla serenità del lavoratore che ne è vittima e la condotta illecita posta in essere in violazione delle norme di sicurezza in materia di lavoro, quale condotta che si pone in contrasto con il fine perseguito dal sindacato”.

Nella richiesta di costituzione di parte civile presentata per conto del sindacato dall’Avv. Biagio Capacchione, inoltre, la Cgil ha precisato che l’eventuale risarcimento dei danni a cui avrà diritto sarà interamente devoluto alle famiglie delle vittime della tragedia ed a quelle che nel disastro hanno perso la casa.

“Abbiamo creduto fino in fondo nel fatto che la nostra posizione e la nostra richiesta fossero giuste – dichiara Luigi Antonucci, segretario generale Cgil Bat – in quanto il sindacato per antonomasia difende la sicurezza dei lavoratori e noi abbiamo fatto leva su questo. Ne siamo convinti, lo siamo sempre stati: quelle lavoratrici non dovevano essere lì, in un palazzo che poteva andare giù da un momento all’altro. Noi abbiamo chiesto di essere parte civile nel processo per la difesa della dignità del lavoro e dei lavoratori. Abbiamo voluto lanciare un segnale ed il giudice evidentemente ci ha dato ragione. È questa la nostra grande soddisfazione”.

Ufficio Stampa CGIL BAT

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